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Un nuovo modello di welfare che mette in campo gli sforzi del Comune, del terzo settore e dei privati deve fare scuola e svilupparsi presto ovunque con servizi a tutto tondo che facilitano la vita: tra questi, anche le feste di compleanno low cost. Parola di Pierfrancesco Majorino, che il 9 maggio in giunta discuterà la sua articolata delibera quadro per l’infanzia e l’adolescenza, come spieghiamo sabato sul Corriere alle pagine dedicate a Uso e consumo. Tra i punti all’ordine del giorno che includono tra l’altro l’istituzione del Garante per i diritti dei bambini, un portale dedicato alle famiglie, fondi ai doposcuola e il sostegno al GeA (Centro di mediazione per genitori separati) e agli affidi, c’è anche quello dei compleanni alla portata di tutti.
Spunti dalla periferia
L’esempio, dice Majorino, deve essere lo spazio Agorà a Quarto Oggiaro: proprietà del Comune, riqualificato insieme all’antistante piazzetta Capuana grazie a fondi della legge 285 e al contributo delle Fondazioni Aem e Vodafone, il centro ora è gestito da Save the Children, Acli, Civitas e Con voi che con il loro impegno hanno davvero ribaltato il cuore del quartiere. Sostegno alle famiglie fragili e agli anziani, mediazione dei conflitti, sportelli di ascolto, lotta alla dispersione scolastica. E i risultati arrivano: «Nascono relazioni, fiducia, voglia di riscatto. La piazzetta e il centro sono diventati segno del cambiamento possibile perché voluto fortemente dalla gente», spiega il coordinatore Gianluca Alfano.
Le feste per i bambini
Insieme alle altre iniziative e attività sociali hanno un senso anche i compleanni per i piccoli, che pian piano stanno diventando routine con professionisti a prezzo calmierato arruolati su convenzione, o in certi casi del tutto volontari (agora@gmail.com per offrirsi). Con una logica precisa, tiene a ribadire Majorino: «Il business che ruota intorno ai compleanni è diventato selettivo per fasce sempre più ampie di bambini e noi non lo accettiamo: le feste non possono essere un momento discriminatorio». Avanti tutta, dunque, con le celebrazioni allegre «proprio perché sono low cost».
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