Milano, 2 settembre 2016 - «Guai a chiamarlo Bronx». A guardare le opere d’arte che hanno preso vita a Quarto Oggiaro, lungo il muro che separa la strada dal parco di Villa Scheibler, in via Lessona, non vengono certo in mente le storiacce di cronaca nera che hanno alimentato la «cattiva fama» del quartiere. E si accantonano i problemi che increspano il bello di questa periferia. Gli stessi di tutte le altre.
Dallo spaccio alle occupazioni, dalle cantine invase di masserizie alla criminalità, piccola e grande. Elementi che si cerca di estirpare con interventi mirati.
Con un lavoro paziente che lasci fiorire servizi nuovi per la collettività, punti di aggregazione, spazi puliti a disposizione di quella «parte buona» di cittadinanza che ogni giorno si impegna per creare un quartiere da vivere, a misura di tutti.
Il bello ora è lì, sotto gli occhi. Da ammirare come fosse una cattedrale. Settanta metri di muro (alto 2) si sono trasformati in una sequenza di dipinti dalle forme delicate e curate, nati dalle bombolette spray. L’artista è Acme 107: «La parte destra - spiega - è dedicata alla nascita. Seguiamo la vita, dal bimbo che si forma nell’utero della mamma fino alla sua scoperta del mondo. E a sinistra ci sono gli animali: gatto, tigre, farfalla in volo». Per fare qualche esempio. Un progetto che si completerà oggi con gli ultimi ritocchi e col quale si ultima la carrellata di disegni già cominciata un anno fa da un gruppo di artisti, con scene che hanno al centro la natura e lo sport (altri 60 metri di colore). Un’iniziativa organizzata da Vill@perta, con il contributo dell’ex Consiglio (ora Municipio) di Zona 8. «Ora tutto il muro di via Lessona è un’unica opera d’arte», spiega Acme 107. Una vera galleria d’arte a cielo aperto. Da ammirare prima di entrare al parco o durante una passeggiata.
Quarto Oggiaro meta per una gita, perché no? Acme 107 ha lavorato volentieri in questo spicchio di città, lo dice lui stesso: «Lavoro moltissimo negli spazi aperti e sono stato in diverse città. Ma mai come a Quarto Oggiaro ho incontrato persone così felici e interessate alla mia opera», forse perché la riqualificazione di un muro è in questo caso il segno tangibile di un quartiere che rinasce, che cerca il riscatto. Acme 107 ha dipinto anche il muro di via Gluck all’ingresso del Museo del Manifesto cinematografico, «una via più nascosta e meno trafficata di via Lessona. A Quarto Oggiaro il passaggio è continuo, tantissime persone di ogni età si avvicinano, domandano, osservano la tecnica, sono interessate a ciò che faccio. Non passano via distrattamente e apprezzano. Questo è il riconoscimento più importante per un artista». «Quarto Oggiaro - commenta Fabio Galesi, presidente del Consiglio di Municipio 8 - sta diventando un museo a cielo aperto. Ora si affaccia un’altra idea: realizzare una mappa turistica del quartiere». D’altronde, le opere di street art appena realizzate meritano di essere ammirate da tutti.
Fonte IL GIORNO di Marianna Vazzana